Raccontare, ascoltare, scegliere.

Oltre. La fluidità di genere


Rivista N. 22 - secondo semestre - Anno 2024
Oltre. La fluidità di genere

Cosa vuol dire “essere fluidi”?
Per iniziare a capire è necessario scardinare dicotomiche certezze perché in realtà il mondo non è mai stato bianco o nero, né tanto meno rosa o azzurro. Molti sono infatti gli esempi nella storia, nell’arte e in diverse culture che possono testimoniare quanto la varietà di colori e sfumature sia da sempre una caratteristica umana. Possiamo scoprire nella cultura partenopea chi sono i femminielli, termine usato per riferirsi a un maschio con atteggiamenti ed espressività femminili, rappresentati in dipinti risalenti al 1700, oppure incontrare i two spirits, parola per descrivere persone a cui viene attribuito il terzo genere nella comunità degli indigeni nordamericani insieme a doti di profonda spiritualità, o ancora pensare alle vergini giurate, donne balcaniche che decidono di vestire abiti da uomini e come tali vengono considerate dalla società di appartenenza. Ma la fluidità di genere va oltre ancora. Si può provare a raccontare come un’identità di genere mutevole, che può cambiare nel tempo e nelle differenti situazioni e che caratterizza una persona che non si riconosce in “un’identità sessuale definita e definitiva” (Treccani). Per tale ragione l’identità di genere, il senso di appartenenza al genere maschile o femminile o l’espressione di genere, che si rende manifesta nei comportamenti, negli interessi o nell’aspetto esteriore, possono vedere fluttuazioni. Parlando infatti di persone non binarie ci si può riferire a una vasta gamma di identità differenti e di possibili modi in cui le persone vivono e sentono il proprio genere (agender, bigender, genderfluid, genderqueer, demiboy o demigirl). A molti può sembrare complesso e difficile da far rientrare nelle canoniche distinzioni maschio-femmina ma la realtà, la vita che ci circonda non può non imporci delle riflessioni.
Le persone no-binary sono fatte oggetto di discriminazioni, non sono in primis riconosciute, né rispettate nonostante anche il Parlamento Eurepeo nel 2021 abbia dichiarato l’Unione Europea "zona di libertà LGBTIQ". Immaginiamo quindi quanto possa diventare difficile per un individuo in crescita e impegnato nella costruzione di sé agire il processo di conoscenza e affermazione se è assente la possibilità di vedersi accolto e accettato nella sua unicità. Le persone di genere non conforme tendono fin da piccole a sperimentare l’essere in un luogo indefinito, non capito da loro stesse (per la confusione interna che si può creare) e da chi le circonda che, anche involontariamente, può forzare a comportarsi nel modo atteso e condiviso dalle aspettative sociali. Nel tempo, come iniziano a mostrarci i primi studi, gli alti livelli di stress, i rifiuti, l’essere più facilmente vittime di abusi o maltrattamenti, possono ingenerare un malessere tale da conclamarsi anche in disturbi psicopatologici.
Il punto di partenza può essere quindi il porsi in un’ottica di umile conoscenza, promuovere spirito critico, consapevolezza e fare un’operazione che dovrebbe essere assai semplice e comune ovvero arrivare alla “Persona” togliendo rigidi schematismi imposti.

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